In Edo, spiega Patricia Urquiola, c'è un gioco di rimandi, di associazioni fra cose che sono distanti, ma nella testa vicine. Il nome deriva dal latino "eredere" , io mangio, ma è anche l'unico nome di Tokyo, "città per me di riferimento". Dal Giappone provengono molte delle pentole che la designer usa in cucina, dove mescola strumenti e ingredienti di provenienze diverse. "Questo progetto", aggiunge "è la mia risposta ai cambiamenti che osservo nella società, al moltiplicarsi di fantastici scambi tra culture differenti".
A guidare l'autrice è anche il desiderio di creare un oggetto che non sembri seriale: la forma cilindrica dei contenitori è addolcita da una svasatura, un invito al gesto di versare; le maniglie brunite, che sembrano nastri appuntati al corpo delle pentole, donano leggerezza al disegno complessivo. Le radici spagnole della designer si trovano nella forma dei coperchi.
Adatta a tutte le fonti di calore, compresa l'induzione.
La batteria è composta da:
A guidare l'autrice è anche il desiderio di creare un oggetto che non sembri seriale: la forma cilindrica dei contenitori è addolcita da una svasatura, un invito al gesto di versare; le maniglie brunite, che sembrano nastri appuntati al corpo delle pentole, donano leggerezza al disegno complessivo. Le radici spagnole della designer si trovano nella forma dei coperchi.
Adatta a tutte le fonti di calore, compresa l'induzione.
La batteria è composta da:
- 1 pentola alta cm 20
- 1 casseruola fonda 2 manici cm 20
- 1 casseruola bassa 2 manici cm 24
- 1 casseruola fonda 1 manico cm 16
- 1 coperchio cm 16
- 1 coperchio cm 20
- 1 coperchio cm 24